(una Statistica, alcune Raccomandazioni, e una parabola del Vangelo)
Con le lastre ufficiali della cucciolata Q Webachtal, abbiamo lastrato in ufficiale sette cucciolate Webachtal da 4 diverse fattrici di 4 diverse linee di sangue (Luna: Cary Fiemereck, Embra: Remo Fichtenschlag, Cina: Vegas Haut Mansard, Ria: Ober Bad Boll).
Su 29 cuccioli nati da queste 7 cucciolate, 22 cuccioli sono stati lastrati esenti in ufficiale, con tanto di timbro sul pedigree (e non in preventiva a 6 mesi o con esami generici di veterinari magari nemmeno referenti di una centrale di lettura).
La percentuale è del 76% dei figli lastrati esenti alla lettura ufficiale, provenienti dall’allevamento dello stallone.
Questi dati usati in questa statistica provengono dal Libro genealogico Online dell’ENCI, e sono pubblicamente consultabili da tutti. Sono FATTI e non chiacchiere.
Controllate voi stessi! Sarà un ottimo esercizio, decidere sulla base delle cose che avete visto coi vostri occhi, E non sulla base delle chiacchiere da bar: il link al libro genealogico è qui:
http://www.enci.it/libro-genealogico/libro-genealogico-on-line
I dati grezzi delle mie elaborazioni si trovano su questo mio foglio di excel che potete scaricare cliccando qui, e prendere I numeri di LOI di ***TUTTI*** I cani coinvolti nella statistica:
Perché ho analizzato solo le cucciolate Webachtal, fra i figli di Dalì? Perché sono le uniche cucciolate di questo stallone fatte con fattrici che conosco sicuramente bene, e cioè della cui salute articolare sono assolutamente certo. Ho visto personalmente io le radiografie delle fattrici, in alcuni casi (Embra) ho visto le radiografie della fattrice e della mamma della fattrice, e quindi sono le uniche femmine coperte da Dalì su cui potrei mettere la mano sul fuoco che sono davvero esenti da displasia.
Quando accoppiato con femmine “davvero sane”, Dalì produce una percentuale incredibile, straordinaria e mai vista prima di esenzioni da displasia e che non ha paragone con gli altri stalloni attualmente in attività né in Italia né in Germania (per farvi un esempio, il migliore in Germania è Willy vom Kuckucksland, padre di tre nostre cucciolate, col 36%).
Come puro esercizio comparativo, ad uso non solo dei neofiti ma anche degli altri allevatori, ho poi fatto la stessa indagine sugli stalloni attualmente in attività in Italia, comparando “cose uguali con cose uguali” e cioè le prime sette cucciolate degli stalloni fatte nell’allevamento del loro proprietario.
Questa analisi per permettere anche agli altri stalloni di far contare nel calcolo le loro fattrici “fidate” dell’allevatore in questione.
Inoltre: le prime cucciolate sono importanti perché sono super monitorizzate in quanto intanto l’allevatore ha interesse e curiosità di sapere come è la riproduzione del proprio cane, ha interesse a sapere “come dà” in termini di displasia, e poi perché i loro cuccioli faranno parte del primo gruppo di riproduzione dello stallone, e quindi l’allevatore è molto interessato a lastrare il più possibile della progenie iniziale, perché “se tutti o tanti buoni” è un ottimo lotto di cani che fa “numero” al prossimo campionato.
Nel fare questo, mi sono imbattuto in allevamenti che hanno usato estensivamente il proprio stallone, il che è segno di fiducia e sicurezza della bontà del proprio stallone, ma ho anche trovato allevatori proprietari dello stallone che, su centinaia di monte fatte dal proprio cane, praticamente non lo hanno mai usato loro stessi nel loro allevamento! Un po’ come un medico che fa chirurgia laser per la correzione della miopia ma che… porta gli occhiali .
In questi casi (meno di 7 monte del proprio allevamento in età da lastre ufficiali più 4 mesi per permettere alle carte di raggiungere l’ENCI) ho considerato le prime monte fatte dallo stallone (quindi: tutte quelle dell’allevamento di provenienza e se non fossero 7, le altre anche di altri allevamenti per arrivare a 7, iniziando dalle prime).
I risultati sono stupefacenti per il “nostro” Dalì. Controllate voi stessi sul sito dell’ENCI: lì ci sono I FATTI non le chiacchiere!!
Sono basati su fatti oggettivi (lettura ufficiale del grado di displasia da parte di Celemasche o FSA) e non sono chiacchiere da bar o mie opinioni. Potete cercare sul libro genealogico cane per cane da me citato nel file di excel e controllare voi stessi con i vostri occhi.
Dopo questi risultati strabilianti, mi vengono facili alcune raccomandazioni:
- Ai leoni da tastiera che basandosi assolutamente sul nulla, fanno pronostici o sputano sentenze su questo o quel cane, magari basandosi su un caso negativo capitato a loro o a un proprio conoscente, come era successo in passato addirittura per Willy, che è uno dei più grandi correttori tedeschi con il 36% di esenzioni sui figli nati, record fra gli stalloni attualmente in attività riproduttiva in Germania, consiglio, come si vede dal mio approccio di sputare sentenze forti di FATTI OGGETTIVI e non di CHIACCHIERE DA BAR: la verità è PUBBLICA: STUDIATELA, PRIMA DI SPARARE CA…VOLATE!!!;
- Se un allevatore ha avuto una volta un caso di esperienza negativa nell’utilizzo del nostro cane, consiglio di GUARDARE DENTRO AL PROPRIO ALLEVAMENTO perché è probabilmente da lì che viene il MARCIO. Come vedete dal Libro Genealogico (lo dice l’ENCI, non io!), accoppiato con femmine sane, questo stallone produce cani sani in percentuali “bulgare” e mai viste prima!;
- Quando si parla astrattamente di allevamento, tutti gli allevatori sono concordi nello affermare che l’allevamento dipende più dalle madri che dai padri: poi però se c’è un problema in un cucciolo o di testicoli, o di orecchie, o di denti, o di carattere, o di displasia, ecc. gli stessi sostenitori della prevalenza della mamma, vanno subito giù forte nel condannare il maschio che “dà problemi di denti”, “dà problemi di testicoli” e via dicendo. Si mettano in pace con se stessi.
Dopo queste considerazioni, mi viene in mente una parabola del Vangelo:
” Perché guardi
la pagliuzza
che è nell’occhio
del tuo fratello
e non ti accorgi
della trave che è
nel tuo occhio?”
(Vangelo secondo Luca 6,41)
Accetto volentieri correzioni dai proprietari dei cani che ho incluso nella statistica: non l’ho fatto con intento denigratorio ma comparativo ad uso dei soci. Se ci fosse qualche figlio che mi è sfuggito, è senz’altro colpa del database dell’ENCI o della SV (ho analizzato anche quello) che non porta notizia di una lastra ufficiale: in passato qualche record mancante c’era, oggi, a me, su questi 22 cani che ho citato, mai l’ENCI si è dimenticato di inserire i “miei” gradi per cui lo stesso rigore nel report dei dati è applicabile anche agli altri stalloni.
Ultima cosa: tutti abbiamo il privato proprietario di un cane figlio del nostro cane che non vuole andare a fare le lastre ufficiali, e ci abbassa la media: tutti i cani citati sono affetti da questo problema. Anche il nostro. Quindi non usiamola come giustificazione!
Bravo Dalì, sei il miglior correttore del problema displasia d’Italia (e d’Europa): e se qualche leone da tastiera dice il contrario, ora è oggettivo che lo fa in malafede o perché ha “del marcio” in casa propria.
“Non ti curàr di lór, ma guarda e passa (Dante, Divina Commedia, Inf. III, 51).”
Non ho dato molta retta a Dante (hem, Virgilio), stavolta…